Da quasi 10 anni si parla di uno skidome, ossia un impianto dove praticare lo sci al coperto in tutte le stagioni, da realizzare in Italia.
All’estero questi impianti sono ormai assai diffusi, siano essi orientati ad un’utenza turistica o all’allenamento agonistico. E’ recente la notizia dell’apertura di una mega struttura di questo tipo in Cina, mercato ancora piuttosto “vergine” per quanto riguarda lo sci (leggi l’articolo sotto).
Come detto, in Italia si è parlato spesso della costruzione di impianti coperti (sono stati ipotizzati almeno tre diversi progetti in altrettante località), senza che si potesse vedere alcunché di effettivo.
Nel 2011 sembrava concreta la possibilità della costruzione di uno skidome a Selvino, in provincia di Bergamo, come pubblicammo all’epoca sul vecchio sito di Racingki (A Selvino (BG) il primo ski dome italiano).
L’inizio dei lavori era previsto per il 2012 con termine per il 2014. Per permettere la realizzazione era stato promosso un accordo di programma tra Regione Lombardia, Provincia di Bergamo, Comune di Selvino, con l’adesione della società Neveland che avrebbe dovuto costruire l’opera. Non serve ricordare che a tutt’oggi di skidome a Selvino non vi è alcuna traccia.
Nella primavera scorsa grazie ad una cordata di privati divenuti soci della neonata Selvino Snow Srl, sembra che il progetto stia facendo passi avanti. A rendere noti gli sviluppi, il Comitato promotore, con un recente bollettino informativo.
La “Selvino Snow srl”, acquistando il 50% delle quote di Neveland, secondo il comunicato, avrebbe dato risorse e spinta per completare il progetto e l’iter burocratico, necessario per continuare nella realizzazione dell’opera.
Secondo Angelo Bertocchi, presidente della Selvino Snow Srl sostenuta da circa 60 privati, l’iter sarà concluso entro il prossimo anno, per poi iniziare il cantiere entro la fine del 2018.
Il progetto riguarda una struttura non solo turistica, ma sopratutto agonistica per l’allenamento di club e squadre nazionali. L’impianto dovrebbe essere inoltre dotato di palestra, discopub, centro benessere, ristorante, bar, hotel, una sala meeting e un negozio di articoli sportivi per comprare e noleggiare le attrezzature da sci.
Il nuovo progetto, secondo Bertocchi, ha portato una significativa riduzioni dei costi, riducendo la pista da 650 a 500 metri (per problematiche tecniche ed ambientali) e il numero di camere dell’albergo da 70 a 30. Ridimensionato anche il consumo energetico, le emissioni e gli sprechi, grazie alle tecnologie innovative impiegate.
Che sia la volta buona? Staremo a vedere… Sicuramente uno skidome italiano, in una realtà di estati sempre più calde e inverni sempre più poveri di neve, sarebbe una risorsa importante per tutto il movimento agonistico, in particolare per quello giovanile, con gli sci club che non dovrebbero più sobbarcarsi trasferte di migliaia di chilometri per potersi allenare al coperto.
Nella foto: un rendering relativo al progetto dello skidome di Selvino.