Si è svolta ieri la presentazione ufficiale delle gare di Bormio dell’Audi FIS Ski World Cup 2018/19.

Presente per la speciale occasione anche Dominik Paris, vincitore lo scorso anno della gara di discesa libera, sulla leggendaria pista Stelvio: all’atleta è stata dedicata una cabina dell’impianto di risalita, similmente a quanto avviene a Kitzbuehel per rendere omaggio ai vincitori sulla Streif.

Omaggio che Paris ha ricevuto per ben tre volte nella località austriaca, l’ultima volta nell’estate 2017, come si può leggere nell’articolo sottostante.


A Kitzbuehel ancora una cabina intitolata a Dominik Paris


La cerimonia è stata anche l’occasione per dare uno sguardo all’inverno che verrà, e che vedrà nuovamente Bormio tra i protagonisti della Coppa del Mondo di Sci Alpino: due le gare in programma, ovvero la discesa libera (28 dicembre 2018) e il supergigante (29 dicembre 2018), entrambe previste sulla Stelvio, uno dei più classici e impegnativi tracciati di discesa libera, che in passato ha visto affermarsi campioni quali Pirmin Zurbriggen, Hermann Maier, Bode Miller, Christof Innerhofer e Dominik Paris, già vincitore qui nel 2012. La pista fu inaugurata nel 1982 per la prima edizione delle World Series. Il tracciato ha ospitato due edizioni dei Campionati del Mondo di sci alpino, nel 1985 e nel 2005, ed è stato teatro di due finali di Coppa del Mondo, nel 1995 e nel 2008. Nel 1993 ha incominciato a ospitare la discesa libera maschile di Coppa del Mondo e, dopo le tre edizioni sulla pista Deborah Compagnoni di S. Caterina Valfurva, lo scorso anno il circo bianco è tornato a gareggiare sulla Stelvio.

La pista Stelvio: il tracciato di Coppa del Mondo La partenza è a quota 2.255 m, sopra La Rocca. Il percorso si sviluppa su quasi 3.230 metri di lunghezza, con un dislivello di 986 metri. L’avvio è subito in picchiata – fondamentale saper acquisire velocità per non perdere centesimi – mentre le prime curve sono subito impegnative e portano al salto La Rocca, dove comincia il bosco di pini, cembri e abeti. Da questo punto ci si immette nel canalino Sertorelli, una diagonale di 300 metri dove l’accelerazione è notevole. Segue una stradina di 200 metri, la Fontana lunga, e gli insidiosi curvoni degli Ermellini fino alla diagonale più impegnativa e spettacolare di tutto il tracciato, la Carcentina, che si è rivelata decisiva in molte edizioni della Coppa del Mondo. Al termine della diagonale si raggiungono i prati del Ciuk (1.638 m), un pianoro di circa 100 metri. Da qui si arriva sul muro di San Pietro con un lungo salto toccando i massimi livelli di velocità; qui si registra la maggior pendenza di tutto il tracciato: il 60 %. La Piana di San Pietro porta sul muro finale che inizia con una grande pendenza che non si addolcisce per almeno 200 metri. Qui si viaggia a più di 100 km/h sino all’ultimo spettacolare salto prima del traguardo in Bormio paese (1.245 m). Due minuti circa di pura adrenalina.


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