Quando il grido dei fedelissimi di Alberto si è sollevato nell’austero Salone Hofer pieno all’inverosimile, invocando il nome del campione come usava sui campi di gara negli anni d’oro, è stato come se il tempo si fosse fermato.

Il ritorno di Alberto Tomba a Campiglio, a trent’anni dal suo primo trionfo nella 3Tre, ha riportato per qualche ora il mondo dello sci a quei momenti fantastici anche se è proprio Tomba a consigliare di guardare avanti. “Lo sci ha grandissimi campioni da ammirare anche oggi, il mio amico Marcellino Hirscher batterà ogni record e farà la storia”.

Nelle foto in alto: Tomba alla consegna dei pettorali. Qui sopra, in gara sul Canalone Miramonti. Sotto, Tomba intervistato alla consegna del Premio Vitalini si commuove. Tomba brinda con un’altra leggenda dello sci, Gustavo Thoeni. Infine, foto di gruppo col presidente Roda e tantissimi campioni del passato più meno recente.

Eppure lui, Alberto, la nostalgia la avverte, e lo ammette senza pudori. “Mi commuovo spesso, mi emoziono nel rivedere i filmati delle mie gare più belle, sensazioni irripetibili, e poi la gente, che mi adorava allora e mi vuole bene ancora oggi. Persino i bambini fanno festa per me, evidentemente i loro genitori gli hanno raccontato per bene quel che ho fatto…”

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Alla consegna dei pettorali in piazza, come pure nella serata a lui dedicata, è stato un lungo abbraccio al quale Tomba non si è sottratto nemmeno un secondo, circondato dalle persone più importanti della sua vita agonistica, quelli che hanno accompagnato le sue imprese e i suoi capricci da superstar. Compreso Gustavo Thoeni, per sei anni il suo allenatore: “Gustavo aveva una gran pazienza, perché io ero davvero un po’ imprevedibile. Poi l’età ti cambia e diventi più saggio. Io che lo avevo ammirato quand’ero ragazzino, l’ho poi voluto al mio fianco anche se è vero, eravamo diversissimi. O forse, proprio per quello”.

“Tutti noi abbiamo imparato qualcosa da Alberto”, così Flavio Roda, Presidente della Federazione Italiana Sport Invernali ed all’epoca tecnico dello staff azzurro, ha ben sintetizzato il pensiero del popolo sugli sci.

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