Comincia questa settimana la trasferta sudamericana degli Azzurri dello sci alpino. I primi a partire saranno quattro azzurri della squadra di Coppa del Mondo di Slalom e Gigante, per il periodo dall’11 agosto al 5 settembre.
Si tratta di Stefano Gross, Simon Maurberger, Manfred Moelgg e Tommaso Sala, che saranno seguiti dallo staff tecnico guidato da Stefano Costazza e composto da Giancarlo Bergamelli, Luca Caselli, Patrick Merlo, Daniele Simoncelli, Andrea Viano, Andrea Noris, Michael Wallner e dal medico Annalisa Bosio.
Al gruppo si dovrebbe aggiungere anche Patrick Thaler, la cui partenza sarà stabilita nelle prossime ore.
Destinazione Ushuaia, nella Terra del Fuoco, dove da anni le Nazionali italiane svolgono una buona parte della preparazione sciistica estiva, grazie alle buone qualità dell’innevamento e alle piste della stazione argentina.
“Troveremo condizioni migliori rispetto allo scorso anno – dice Stefano Costazza -, anche se negli ultimi due giorni c’è stata pioggia. Ma chi è già ad Ushuaia riferisce che le piste sono tutte aperte e che si potranno usare tutti gli impianti”.
“Si comincia con i primi quattro/cinque, lavorando un po’ più sullo Slalom. Siamo al Cerro Castor e quindi potremo sfruttare tutta l’ampiezza della giornata. Come base, lavoreremo su Gigante e Slalom, magari su due turni, dipenderà anche dalle condizioni della neve giorno dopo giorno. Quando arriveranno i gigantisti (il 22 partiranno Nani, Tonetti, De Aliprandini e Borsotti) priviligeremo il Gigante, anche se non dimenticheremo lo Slalom. Questo primo gruppo farà tutto il periodo ad Ushuaia, mentre i gigantisti si divideranno fra Ushuaia e Valle Nevado. Eisath, invece, partirà il 1 settembre e arriverà direttamente a Valle Nevado”.
“La condizione generale è buona, tutti hanno lavorato bene nella sessione indoor. L’unico che ha problemi è Razzoli, che ha deciso di non operarsi al tendine rotuleo destro, ma di fare terapia. Contiamo di rimetterlo sugli sci attorno al 20 settembre. Una nota positiva viene da Borsotti, molto migliorato fisicamente”.
“Nello stesso periodo nostro, troveremo i francesi e gli sloveni. Sicuramente cercheremo qualche confronto, soprattutto con i francesi, e quello sarà importante per misurare la crescita di condizione. In tutto saranno tra i 18 e 22 giorni di sci, quindi siamo certi di riuscire a fare un buon lavoro”.